Nell'anno oggetto del rapporto il quantitativo di latte commercializzato è salito al livello record di 3,54 milioni di tonnellate, subendo un incremento del 3,3 per cento. Di queste, 29 000 tonnellate circa (0,8 %) provenivano dal Principato del Liechtenstein e dalle zone franche attorno a Ginevra. La quota di latte biologico rispetto al quantitativo di latte commercializzato totale è stata del 6,3 per cento, quella ottenuta con foraggiamento senza insilati del 32,3 per cento. Circa 100 000 tonnellate (2,7 %) del latte commercializzato sono state prodotte in aziende d’estivazione.

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Mezzi finanziari e dati statistici – 2014

Anche nel 2014 la Confederazione ha concesso un supplemento per il latte trasformato in formaggio di 15 centesimi il chilogrammo e un supplemento per il foraggiamento senza insilati di 3 centesimi il chilogrammo. Per entrambi i supplementi sono stati erogati complessivamente 293 milioni di franchi (299 mio. fr. nel 2013). Per l’amministrazione dei dati sul latte e per i mezzi informatici in ambito lattiero la Confederazione ha stanziato 3 milioni di franchi circa.

L'Ufficio federale dell'agricoltura (UFAG) ha concluso con la TSM Fiduciaria Sagl (TSM) un accordo di prestazione, che scade nel 2015, in base al quale quest'ultima è incaricata di registrare e verificare i dati della produzione lattiera e della valorizzazione del latte. I valorizzatori di latte sono tenuti a fornire tali dati a cadenza mensile. La TSM è responsabile dell'ottemperanza dell'obbligo di notifica. In caso d’irregolarità, alle ditte e aziende interessate vengono irrogate sanzioni. Avvalendosi dei dati sulla valorizzazione del latte trasmessile, la TSM elabora i dati per il versamento dei supplementi. Essi vengono trasmessi due volte la settimana all'UFAG, il quale provvede al versamento ai valorizzatori di latte che successivamente li erogheranno ai produttori.

Conformemente all'ordinanza sul sostegno del prezzo del latte (OSL), i valorizzatori sono tenuti a trasmettere i supplementi entro il termine di un mese ai produttori dai quali hanno acquistato il latte trasformato in formaggio. I supplementi vanno indicati separatamente nel conteggio concernente l'acquisto di latte per i produttori. I valorizzatori del latte sono tenuti altresì a indicare nella loro contabilità i supplementi ricevuti e pagati. Il grafico seguente mostra, per l'anno civile 2014, da un lato il numero di valorizzatori di latte che hanno ricevuto supplementi, dall'altro i supplementi per il latte erogati dei valorizzatori, in base alle classi di dimensioni dei supplementi ricevuti.

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Nell’anno oggetto del rapporto hanno beneficiato di supplementi per il latte 2287 valorizzatori, per un totale di 293 milioni di franchi; l’importo corrisposto mediamente a ciascun valorizzatore ammontava a 128 000 franchi. Dalla ripartizione emerge che i supplementi sono concentrati su poche grandi aziende di trasformazione del latte: il 20 per cento dei valorizzatori ha infatti ricevuto il 95 per cento circa dei supplementi per il latte, 1383 aziende di trasformazione (61 %) hanno invece ricevuto al massimo 10 000 franchi. In questi casi si trattava prevalentemente di aziende d’estivazione con produzione in proprio di formaggio. Per questa classe di dimensioni i supplementi erogati per il latte trasformato in formaggio ammontavano a 5 milioni di franchi.

L'Ispettorato dell'UFAG effettua controlli basati sul rischio presso i valorizzatori che notificano i dati sul latte e richiedono supplementi. Nell’anno oggetto del rapporto sono state controllate circa 200 aziende. Per circa la metà, l’Ispettorato ha sollevato contestazioni. La maggior parte di queste ha comportato un’ammonizione a causa, ad esempio, di lievi errori di registrazione o lacune riscontrate per la prima volta. I valorizzatori che hanno ricevuto supplementi in eccesso sulla scorta di notifiche scorrette dei dati sulla valorizzazione del latte sono tenuti a restituirli. Inoltre, sono aumentati i solleciti a primi acquirenti affinché indicassero correttamente i supplementi nei conteggi del pagamento del latte.

Nell’anno lattiero 2013/14 (1° maggio 2013– 30 aprile 2014), in Svizzera le aziende produttrici di latte erano 12 523 nella regione di pianura (incl. zona collinare) e 10 740 nella regione di montagna. Rispetto all’anno lattiero 2012/13, il loro numero è sceso del 3,5 per cento, ossia di 840 unità. Praticamente, ogni giorno più di due aziende hanno abbandonato la produzione lattiera. Inoltre, nel periodo dell’alpeggio, le aziende d’estivazione dedite alla produzione di latte sono state 2703, per un quantitativo di latte commercializzato pari mediamente a circa 35 900 chilogrammi per azienda.

Nel 2014 la quantità di latte commercializzata ammontava mediamente a 181 928 chilogrammi per azienda di pianura e a 101 184 chilogrammi per azienda di montagna. Nella regione di pianura sono stati commercializzati soltanto 14 153 chilogrammi in più rispetto all’anno lattiero 2012/13 contro i circa 6023 chilogrammi in più nella regione di montagna. Negli ultimi dieci anni si sono registrati incrementi delle forniture del 62,8 per cento per le aziende di pianura e del 48,1 per cento per quelle di montagna. La  diversa evoluzione palesa le migliori opportunità di crescita nella regione di pianura. Anche nell'anno lattiero 2013/14 l'aumento in percentuale del quantitativo medio di latte paragonato all'anno precedente è stato superiore nella regione di pianura rispetto alla regione di montagna.

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Rispetto all’anno lattiero 2000/01 la quantità di latte commercializzata è aumentata quasi del 24 per cento per vacca e del 37 per cento per ettaro di superficie agricola utile, toccando nell'anno lattiero 2013/14 rispettivamente 6169 e 5856 chilogrammi. L'incremento di 180 kg/vacca (3,0 %) e 261 kg/ha (4,7 %) è leggermente superiore rispetto all'anno precedente.

Nell’anno civile 2014 le aziende produttrici di latte gestite tutto l’anno hanno commercializzato 3,41 milioni di tonnellate di latte, quelle d’estivazione circa 97 000 tonnellate. Il 41,6 per cento dei produttori di latte ne ha commercializzato meno di 100 000 chilogrammi all’anno e la loro quota rispetto alla produzione totale è stata soltanto del 16 per cento. Le aziende produttrici di latte con un quantitativo annuo superiore a 350 000 chilogrammi hanno raggiunto una quota del 23 per cento del quantitativo totale di latte commercializzato. Nell’anno oggetto del rapporto 554 aziende hanno commercializzato più di 500 000 chilogrammi di latte rispetto alle 390 dell'anno precedente.

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Contratti d’acquisto di latte

Il 1° gennaio 2014 è entrato in vigore il nuovo articolo 37 LAgr sui contratti standard nel settore lattiero, in quale sancisce che l’elaborazione di un contratto standard per la compravendita di latte crudo spetta alle organizzazioni di categoria. Ai sensi della legge, un contratto standard deve prevedere una durata e una proroga contrattuale di almeno un anno e contenere almeno norme su quantitativi, prezzi e modalità di pagamento. I contraenti possono stabilire altri dettagli, fermo restando che ciò non comprometta seriamente la concorrenza. Su richiesta di un’organizzazione di categoria, il Consiglio federale può conferire carattere di obbligatorietà generale al contratto standard a tutte le fasi dell’acquisto e della vendita di latte crudo. Le controversie sul contratto standard e sui singoli contratti sono di competenza dei tribunali civili.

Organizzazione di categoria Interprofessione Latte

L’Interprofessione Latte (IP Latte) è la piattaforma dell'economia lattiera svizzera, Con la decisione del 7 giugno 2013 il Consiglio federale ha dichiarato vincolanti fino al 30 giugno 2015 anche per i non membri le disposizioni del contratto standard dell'IP Latte e quelle sulla segmentazione del mercato lattiero.  Per i non membri, dunque, vige l'obbligo di concludere contratti scritti per tutte le vendite e gli acquisti di latte con una durata minima di un anno. Nei contratti di acquisto, inoltre, il quantitativo di latte deve essere classificato in segmenti in base al relativo scopo di utilizzo. Nel 2014, secondo la valutazione del primo acquisto di latte, l'85,1 per cento di latte è stato commercializzato nel segmento A, il 13,2 per cento in quello B e l'1,7 per cento nel segmento C.

Classificazione del latte nei vari segmenti, secondo lo scopo di utilizzo

Segmento AProdotti a elevato valore aggiunto con protezione doganale e prodotti con compensazione del prezzo della materia prima.
  Per il latte del segmento A viene pagato un prezzo superiore rispetto a quello dei segmenti B e C.
Segmento BProdotti senza protezione doganale o compensazione del prezzo della materia prima per il mercato interno e per l’esportazione.
Segmento CProdotti a basso valore aggiunto per il mercato mondiale.
Per il latte del settore C viene corrisposto il prezzo più basso.
Per i contadini la fornitura è facoltativa.

A dicembre 2014 l'IP Latte ha controllato, presso i 22 maggiori primi acquirenti del latte (20 membri e 2 non membri), se nei contratti d'acquisto del latte erano indicati i quantitativi e i prezzi per segmento. Per 12 delle 22 organizzazioni sono state constatate lacune. La segreteria dell'IP Latte ha invitato gli acquirenti di latte con conteggi dei pagamenti del latte lacunosi a sanare tali lacune entro fine giugno 2015.

Ma i controlli dell'IP Latte sulla realizzazione della segmentazione non comprendono solo i conteggi del pagamento del latte. I commercianti e i valorizzatori sono tenuti a notificare mensilmente alla TSM i quantitativi di latte venduti e acquistati per ogni segmento e per i segmenti B e C i latticini prodotti ed esportati. A conclusione di un anno civile, la TSM verifica se i quantitativi di latte acquistati nei segmenti B e C coincidono con i quantitativi venduti o con i latticini prodotti ed esportati in questi stessi segmenti. Nel caso di differenze superiori al 5 per cento per segmento nell'arco di un anno l'IP Latte può irrogare sanzioni. Nel 2013 la TSM ha verificato presso 17 valorizzatori del latte l'utilizzo di latte dei segmenti B e C. I casi di addetti alla trasformazione per i quali la TSM ha constatato lacune sono stati inoltrati per verifica alla segreteria dell'IP Latte. In nessuno dei casi esaminati essa ha riscontrato un abuso della segmentazione. I risultati della verifica della segmentazione del 2014 sono stati forniti nell'estate 2015.

Hans Ulrich Leuenberger, UFAG, Prodotti animali e allevamento, hansulrich.leuenberger@blw.admin.ch
Monika Meister, UFAG, Prodotti animali e allevamento
Rudolf Büschlen, UFAG, Prodotti animali e allevamento