Il 1° gennaio 2015, dopo un anno di transizione, è entrata pienamente in vigore la nuova Politica agricola comune (PAC) dell'UE. Come quelle precedenti, anche la PAC 2014-2020 si fonda su due pilastri: il primo, al quale è riservata la parte più cospicua di fondi, comprende i pagamenti diretti e i provvedimenti mirati per il mercato, il secondo è incentrato sullo sviluppo rurale.

I pagamenti concessi nell'ambito del primo pilastro sono quasi totalmente disaccoppiati, tuttavia gli Stati membri sono liberi di vincolare fino al 13 per cento degli aiuti diretti ai quantitativi prodotti o all'effettivo di animali.

Allo scopo di migliorare le prestazioni ambientali dell'agricoltura europea, gli Stati membri hanno ormai l'obbligo di destinare il 30 per cento degli aiuti del primo pilastro ai pagamenti ecologici. Per il versamento di tali pagamenti «verdi» la Commissione ha posto tre condizioni: la preservazione dei prati permanentemente inerbiti su scala regionale, la presenza di superfici d'interesse ecologico sul 5 per cento della superficie agricola (7% dal 2018) e la diversificazione delle colture.

Un'altra novità è costituita dalla convergenza degli aiuti, che mira a garantire una distribuzione più equa dei pagamenti diretti: entro il 2019 nessuno Stato membro riceverà meno del 75 per cento della media comunitaria e, all’interno dei singoli Stati, ogni gestore percepirà almeno il 60 per cento della media regionale o nazionale. Gli Stati membri hanno tuttavia la possibilità di prendere misure volte a limitare al 30 per cento la perdita per azienda.

La nuova PAC fornisce un sostegno speciale ai giovani agricoltori (fino a 40 anni) che, nei primi cinque anni, ricevono un aiuto aggiuntivo obbligatorio sotto forma di supplemento del 25 per cento sui pagamenti diretti generali. Usufruiscono di un ulteriore sostegno anche le regioni sfavorite, in particolare quelle di montagna. Gli Stati membri possono assegnare a tali regioni un importo facoltativo pari al massimo al 5 per cento del loro preventivo.

Infine, potranno beneficiare degli aiuti previsti solo gli agricoltori attivi. Le imprese che non esercitano l’agricoltura a titolo professionale, come i terreni da golf, le ferrovie, gli aeroporti o i campi sportivi, sono pertanto escluse dai pagamenti diretti.
Il 1° aprile 2015, dopo 31 anni, l'UE ha soppresso il regime delle quote latte. Essa prevede di sopprimere altresì quelle di produzione di zucchero e isoglucosio con effetto al 30 settembre 2017. A fine 2015 giungerà a scadenza anche il sistema di regolazione dei quantitativi nel settore vitivinicolo, basato sui diritti di impianto per la vigna.Sarà sostituito da un sistema di autorizzazione degli impianti che, per il periodo 2016-2030, limita all'1 per cento la crescita annuale della superficie viticola nei singoli Stati membri.

I quattro regolamenti di base della nuova PAC sono stati varati dal Parlamento europeo e dal Consiglio dei ministri dell'UE il 16 dicembre 2013. Essi concernono lo sviluppo rurale, i pagamenti diretti, le misure di mercato nonché tematiche orizzontali come il finanziamento e i controlli. In seguito la Commissione ha emanato i necessari atti di delega ed esecuzione e ogni Stato membro ha precisato le disposizioni applicabili per l'attuazione a livello nazionale.

Per ulteriori dettagli, in particolare sugli aiuti del secondo pilastro, visitare il sito Internet della Direzione generale dell'agricoltura e dello sviluppo rurale della Commissione europea

Corinne Roux, UFAG, Settore Politica commerciale internazionale, corinne.roux@blw.admin.ch